Barolo

Barolo. La storia e il “Suo Vino”.

Barolo sorge in uno stretto altopiano incastonato tra le alture circostanti, disposte ad anfiteatro attorno ad esso e le prime notizie del piccolo borgo di Langa si hanno notizie addirittura nell’etĂ  preistorica, tuttavia è nel 1200 che iniziamo ad avere testimonianze scritte della sua esistenza, lo troviamo infatti citato in scritti dell’epoca con il nome di “Villa Barogly”.
Da allora le informazioni sul paese si fanno sempre più fitte e fin dal 1250 il nome della Famiglia che ne segnò più di ogni altra il destino fu quello dei Falletti che, grazie alla loto potenza finanziaria, parteciparono attivamente e per secoli allo sviluppo del piccolo borgo, incrementando l’agricoltura e dando un impulso economico che fu palleggiato e portato avanti con impegno dal molti esponenti della famiglia.

La dinastia rimase proprietaria delle terre di Barolo fino al 1864, quando morì l’ultima rappresentante della Marchesato dei Falletti; per prima la Marchesa sperimentò il metodo di vinificazione del Barolo, così come oggi lo conosciamo, passando alla storia come donna che influenzò la vita intellettuale e politica di questa zona per un cinquantennio, oltre che donna d’azione e … innovatrice in campo enologico.

Dopo decenni di alti e bassi, Barolo e il suo vino sono giunti fino a oggi portando con sé un nome ormai noto in ogni angolo del pianeta e sono per questo entrambi già entrati nella storia dell’enologia mondiale.

A Barolo, tra Castelli e Cavatappi.

Tra gli edifici di pregio ricordiamo il Castello dei Falletti di Barolo, palazzo il cui impianto originale risale al X Secolo e dalla mole assai imponente, prepotentemente situato nel piccolo borgo, quasi sovrastato dalla dimensione del maniero, che di Barolo è divenuto ormai il simbolo architettonico.

Nelle cantine del Castello la Marchesa Giulia battezzò il primo Barolo e oggi ha sede l’Enoteca Regionale del Barolo; dal 2010 la rocca ospita anche il Museo del Vino.

Curioso e molto interessante è infine il Museo del Cavatappi. Nato del 2006 nei locali di un’antica cantina situata accanto al Castello Comunale di Barolo, il museo ospita oggi oltre 500 esemplari di cavatappi, risalenti a partire dal 1600 in poi e ci presenta con suggestione di luci e racconti, la storia di un utensile semplice ma ricco di curiosità e aneddoti.

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BAROLO

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